Lotta all’inquinamento marino derivante dai rifiuti di plastica, conservazione della biodiversità, questioni sanitarie e ambientali legate all’utilizzo di prodotti chimici, qualità dell’aria nelle Alpi, connessioni elettriche. Sono questi, assieme al clima, i punti affrontati nel documento di Lione sulle posizioni comuni tra Italia-Francia in tema di Ambiente ed Energia.
Sulle plastiche in mare, i ministri Gian Luca Galletti e Nicolas Hulot ricordano che entrambi i Paesi hanno intrapreso “importanti misure per ridurre notevolmente la quantità di plastica utilizzata: in Francia i sacchetti monouso sono vietati dal 1° luglio 2016 e sono state adottate misure per vietare l’immissione sul mercato di altri prodotti in plastica entro il 2020, mentre in Italia i sacchetti di plastica leggeri monouso devono dal 2014 essere composti da materiali biodegradabili e compostabili”.
Italia e Francia “vogliono coordinare e armonizzare a livello europeo le azioni sui prodotti identificati come particolarmente generatori di rifiuti marini e sostengono i lavori della Commissione europea per adottare una strategia sulle materie plastiche”.
Sul fronte energetico Calenda, Galletti e Hulot ricordano “l’importanza della costruzione della nuova connessione elettrica sotterranea di una capacità di 1200 MW e si rallegrano del buon avanzamento dei lavori”.
Nella posizione comune raggiunta a Lione si ritiene inoltre “necessario che l’Unione europea adotti una strategia globale per una riduzione generale dell’esposizione dei consumatori a sostanze chimiche provenienti da diverse fonti e aggiorni i meccanismi di valutazione di queste sostanze per renderli più trasparenti e indipendenti”.
Per la qualità dell’aria nelle Alpi i ministri ricordano “la priorità data alla riduzione delle fonti di inquinamento con un impatto maggiore su ambiente e salute umana nelle Alpi”, accogliendo con favore l’istituzione del gruppo di lavoro binazionale chiamato ad “analizzare e decidere insieme come attuare i divieti per i mezzi pesanti Euro 3 nel tunnel del Monte Bianco e del Frejus”, con le prime conclusioni attese a fine anno.