In poco più di due mesi il progetto “Goccia” ha contribuito a eliminare più di 74 mila bottiglie di plastica
In un momento storico nel quale non è più possibile solo “parlare” di sostenibilità, ma è necessario iniziare a “fare”, l’Ateneo di Tor Vergata trova un altro modo per dare il suo sincero contributo. Un’altra tessera nel mosaico che da anni viene pazientemente composto e nel quale si intrecciano temi e iniziative di ogni natura. Dagli incontri di dibattito, confronto e dialogo alla stessa costruzione del nuovo Rettorato, complesso innalzato con soluzioni – per risorse e materiali – pensate per ridurre al minimo l’impatto. Nel quadro generale, a livello di installazioni materiali, si è aggiunta e continuerà a farlo, un’iniziativa che non rappresenta solo una tessera del mosaico, ma che può inquadrarsi come una vera e propria piccola rivoluzione.Si tratta del “mondo” di Goccia.
Cos’è Goccia?
Cambiamento Climatico In Ateneo (G.O.C.C.I.A.) . Il progetto prevede di dotare tutte le Facoltà e le Macroaree dell’Ateneo di speciali erogatori di acqua, “fontanelle” che garantiranno all’utenza universitaria acqua refrigerata o a temperatura ambiente, liscia o gassata, in modo assolutamente gratuito.
Dov’è la convenienza? A cosa serve?
L’Ateneo di “Tor Vergata” ha avviato il progetto pilota da due mesi e i dati raccolti sono più che incoraggianti.Nei primi 62 giorni di test, iniziati alla fine di febbraio, gli 8 erogatori installati hanno erogato 37.105 litri di acqua equivalenti a:
– 5.937 kg di emissioni di CO2 evitate
– 74.210 bottiglie da 0,5 l in meno
– 965 kg di PET non prodotto.
Come funzionano gli erogatori?
È molto semplice. Disegnati e prodotti in Italia, e individuati mediante il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA), sono collegati alla rete idrica, montando all’interno un Sistema di filtraggio costituito da una colonna di carbone attivo sinterizzato in grado di rimuovere meccanicamente dall’acqua sostanze in sospensione maggiori di 0,5 micron, cloro e derivati, sostanze organiche e metalli pesanti. La presenza di molecole di argento nella struttura del filtro impedisce, inoltre, la proliferazione di batteri e virus e mantiene l’acqua batteriologicamente pura.
Perché fare tutto questo?
L’obiettivo è di far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la cultura della sostenibilità e la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda globale e degli Obiettivi di Sviluppo da raggiungere entro il 2030.