SEI Toscana, in collaborazione con Cispel Confservizi Toscana e Federambiente, ha organizzato un convegno che si terrà il 6 febbraio a Siena nella sala meeting della Casa dell’Ambiente di Sei Toscana e Sienambiente. Il convegno “Si fa presto a dire rifiuti” si articolerà in tre tavole rotonde in cui istituzioni, aziende ed esperti del settore, mondo della ricerca discuteranno sui diversi aspetti che riguardano la pianificazione, la gestione, l’assetto societario delle aziende di gestione dei rifiuti urbani alla luce delle novità normative nel panorama italiano ed europeo e, in particolare, quello toscano.
«È ormai passato un anno dall’avvio della gestione definitiva dei rifiuti nell’ATO Toscana Sud da parte di Sei Toscana, ed è stato un anno molto intenso in cui abbiamo lavorato a testa bassa per affrontare le tante problematiche che comportano le riorganizzazioni aziendale e del servizio quali quelle che abbiamo avviato – dichiara il presidente di Sei Toscana, Simone Viti –. Adesso sentiamo l’esigenza di alzare lo sguardo e confrontarci con gli altri attori del settore per affrontare il futuro, anche alla luce delle modifiche normative di riferimento che ci riguardano da vicino».
Molte sono, infatti, le novità per gli operatori dei rifiuti in Toscana e nel resto d’Italia, introdotte in molte norme di settore, alcune già operative e contenute nei decreti “Competitività” e “Sblocca Italia“ o nel “Mille proroghe”. Altre potrebbero diventarlo presto, come quelle previste nel “collegato ambientale” alla legge di stabilità 2015, approvato alla Camera a novembre 2014 e adesso in discussione al Senato; ma ulteriori cambiamenti potrebbero esserci anche nel sistema di governance e nel settore della regolamentazione, con norme ancora al vaglio del governo.
«Siamo da anni impegnati a promuovere la gestione industriale e sostenibile del ciclo dei rifiuti – afferma il presidente di Federambiente, Filippo Brandolini – indispensabile per raggiungere obiettivi importanti e ambiziosi dal punto di vista ambientale. Nel solco di quanto tracciato dalla migliore tradizione delle vecchie aziende municipalizzate, in Italia vi sono importanti esempi d’imprese che, secondo i criteri della responsabilità sociale, pur mantenendo un forte legame e radicamento con il territorio d’origine operano secondo una prospettiva industriale, attraverso la quale perseguire congiuntamente obiettivi tra loro fortemente connessi di natura economica, sociale e ambientale. Per sviluppare e consolidare queste imprese e per dare risposte a quelle aree del Paese in cui la gestione dei rifiuti è carente, Federambiente sostiene che occorre dare certezze ai gestori in termini di quadro normativo stabile e ordinato, di promozione delle aggregazioni, di regolazione, di finanziamenti dei servizi e degli investimenti».
«La Toscana è il banco di prova nazionale della gestione dei rifiuti urbani per ambiti territoriali ottimali e tramite gare per la concessione o il partner privato. Dopo l’Ato Sud si stanno completando gli affidamenti nell’Ato Centro e nell’Ato Costa. Nuovo Piano regionale, abolizione dei piani interprovinciali e poteri d’autorizzazione degli impianti alla Regione rappresentano un contesto normativo positivo – dichiara Alfredo De Girolamo, presidente di Cispel Confservizi Toscana – ma occorre migliorare la regolazione nazionale del settore, con l’istituzione di un’Autorità nazionale come negli altri servizi, la definizione della tariffa puntuale e la ridefinizione del ruolo del sistema Conai. Ci attendiamo dal governo, in un prossimo provvedimento, incentivi alle aggregazioni e alle quotazioni in Borsa, in modo da creare poli industriali forti capaci di fare investimenti e raggiungere importanti obiettivi ambientali».