La raccolta differenziata degli imballaggi in plastica continua a crescere anche nel 2015: l’anno scorso è stato messo a segno un +8,4% sul 2014. Lo rende noto Corepla, rilevando che la copertura della popolazione servita sfiora il 97% (oltre 59 milioni di italiani) e che il dato medio nazionale di raccolta pro capite passa da 13,9 a 15,1 kg annui per abitante.
L’anno scorso sono state raccolte circa 900.000 tonnellate di imballaggi in plastica: un primato notevole per il comparto, che va attribuito soprattutto a due fattori: il decollo del Sud e l’aumento di raccolta anche in zone “consolidate” come il Veneto, che passa da 21 a 23 kg procapite. Veneto e Trentino guidano la classifica, seguono il Nord-Ovest, con Piemonte e Lombardia intorno ai 18 kg per abitante e il Centro, dove le Marche fanno registrate 19 kg per abitante, infine il Sud e le Isole, con in testa Sardegna e Campania, con oltre 16 kg annui per abitante e, in coda, Basilicata e Sicilia. Solo lo 0,8% del materiale raccolto è stato avviato a discarica, mentre per 29 milioni di metri cubi di rifiuti l’immissione in discarica è stata evitata.
Nel 2015 è cresciuto anche il riciclo, con 540.000 tonnellate, mentre sono stati recuperati anche quegli imballaggi che ancora faticano a trovare sbocchi industriali verso il riciclo meccanico e il mercato: circa 324.000 tonnellate hanno infatti prodotto calore ed energia pulita in sostituzione di combustibili fossili. Positivo anche il bilancio energetico del Paese: nel 2015 sono stati risparmiati oltre 9.500 GWh di energia. Corepla ha riconosciuto oltre 260 milioni di euro ai 7.265 Comuni serviti o ai loro operatori delegati, a copertura dei maggiori oneri sostenuti per i servizi di raccolta differenziata.
“È un segnale di risveglio – ha commentato il presidente di Corepla, Giorgio Quagliuolo – un segnale non spontaneo, ma che è stato accompagnato dalle azioni fatte da noi e dal Conai per portare le aree più in ritardo d’Italia vicino alle aree più ‘performanti’ in materia di raccolta e riciclo di materiali in plastica. È un dato – ha concluso Quagliuolo – che ‘conferma la bontà delle nostre azioni’ e quindi siamo solo ‘parzialmente sorpresi‘”.