LE IMPRESE E LA FINANZA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE. OPPORTUNITÀ E OSTACOLI
Nonostante la pandemia e le preoccupazioni crescenti legate alla seconda ondata, non è venuta meno l’attenzione dei cittadini nei confronti della sostenibilità. Anzi, pur di fronte a una situazione di peggioramento del clima sociale, i cittadini dimostrano una costante e crescente attenzione al livello di conoscenza e sensibilità nei confronti dell’ambiente. Lo ha ricordato questa mattina Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos Italia, nel corso dell’incontro su “Imprese e finanza per lo sviluppo sostenibile” promosso a Ecomondo Digital Edition di Italian Exhibition Group da ASviS e Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. È una crescita costante spinta da tre driver: il tema etico, legato al rispetto dell’ambiente e delle persone, la paura dei cambiamenti climatici ma, soprattutto – sottolinea Pagnoncelli – la qualità dei prodotti. In parole povere i consumatori oggi più che in passato ritengono che un prodotto “sostenibile” è di qualità superiore rispetto agli altri. E le aziende? Una ricerca di Ipsos condotta tra 200 top manager di grandi aziende conferma che la sostenibilità è in cima alle priorità, anche se c’è ancora strada da fare per le tante PMI. Un dato è certo, in particolare riguardo agli investimenti in ESG (Environmental-Social-Governance): oggi i consumatori chiedono maggiore chiarezza e soprattutto coerenza tra le azioni proclamate e quelle realmente messe in atto. Una sfida fondamentale per la finanza sostenibile e per le imprese che già da tempo hanno intrapreso questa strada. Come ha ricordato lo stesso Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS, l’Istat, già nel 2019 aveva fornito un quadro chiaro dei vantaggi competitivi per le aziende che avevano scelto il modello di business della sostenibilità.
MARE, LEGAMBIENTE: MEDITERRANEO UNITO NELLA LOTTA AL MARINE LITTER
Per ridurre il marine litter serve un Mediterraneo unito. Non solo nelle pratiche di corretta gestione e smaltimento dei rifiuti, ma anche e soprattutto nelle politiche da adottare, facendo rete e replicando le buone pratiche di networking già in atto. È questo il messaggio che Legambiente ha lanciato oggi in occasione del convegno on line “Networking for tackling marine litter in the Mediterranean Sea”, organizzato insieme al Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo da Corepla, Union for Mediterranean, Ispra, Common e Clean Sea Life. Un momento di riflessione per fare luce sul problema e per confrontarsi su proposte e politiche da attuare, sia a livello europeo sia internazionale, a partire da esempi concreti.
AGRICOLTURA, ANBI: L’EUROPA CHIEDE MAGGIORE UTILIZZO DI ACQUE REFLUE ENTRO 2024
Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), è stato chiaro: “Seppur a distanza per l’emergenza Covid, ribadiamo la necessità di avviare un confronto fra tutti gli stakeholders in vista della scadenza del 2024, indicata dall’Unione Europea per armonizzare le normative nazionali con il Regolamento Comunitario sui Requisiti Minimi dell’Acqua di Riuso che, dopo 6 anni di gestazione, è già attuativo, prevedendone l’obbligatorietà in campo agricolo. Attorno al tavolo, oltre ai Consorzi di bonifica ed irrigazione, vorremmo ci fossero il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, quello delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, le Organizzazioni Professionali Agricole, le associazioni ambientaliste e consumeristiche”. Ad un incontro svoltosi oggi è stato ricordato come attualmente, in Italia, su oltre 3.300.000 ettari irrigati, le acque depurate sono utilizzate solo a servizio di 15.000 ettari circa, oltre la metà dei quali in Emilia-Romagna.
RIVOLUZIONE DIGITALE PER UNA SOCIETÀ IDRICA SMART E CIRCOLARE
Dall’IOT (Internet of Things) a servizi in cloud unificati in un sistema europeo unico, dal telecontrollo alla logistica in real time. La digitalizzazione del sistema idrico urbano e industriale è una leva fondamentale di una transizione ormai imprescindibile verso una società idrica smart e circolare. Dal 2011 la Commissione Europea promuove questa transizione con azioni specifiche cui il Green Deal imprime un’accelerata decisiva. Investire sulla sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle infrastrutture idriche urbane e industriali, infatti, è una priorità da cui dipende la nostra salute e quella dell’ambiente. Se ne parla a Ecomondo Digital Edition, su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e di IRSA-CNR, Università Politecnica delle Marche, Università di Brescia, Water Europe, H2020 ULTIMATE Consortium, H2020 DWC Consortium e UTILITALIA. Il digitale si inserisce lungo tutto il ciclo dell’acqua per mantenere alti standard di qualità, monitorare i patogeni e gli inquinanti emergenti, estendere la disinfezione degli scarichi, ma anche per migliorare l’accessibilità e il livello di servizio per il consumatore finale. Con un contributo rilevante dalla Space Economy che mette a disposizione tecnologie e sensoristica che trovano già applicazione tra i gestori italiani.
Fonte: Comunicato stampa