SOSTENIBILITÀ E SVILUPPO ECONOMICO, UN BINOMIO INSCINDIBILE
“Non abbiamo avuto il mondo in eredità dai nostri padri, ma in prestito dai nostri figli”. Ricordando questo proverbio pellerossa, Franco Ferrario, ceo CRG – Politecnico di Milano, ha sintetizzato l’importanza della sostenibilità al webinar organizzato oggi da Economy Group durante la terza giornata di Ecomondo Digital Edition 2020. All’incontro, dal titolo “Sostenibilità & Circular Economy”, introdotto dal direttore del magazine Sergio Luciano, ha portato il suo saluto anche Corrado Peraboni, l’amministratore delegato di Italian Exhibition Group, società che organizza la manifestazione. “Portare in full digital una manifestazione come Ecomondo che era praticamente già allestita – ha ricordato Peraboni – non è stato facile. Ma è una sfida che abbiamo vinto, grazie alla collaborazione dei partner e delle aziende che hanno creduto nel progetto. Questa esperienza digital, come valore aggiunto, porterà ad uno sviluppo del rapporto con il mercato della green economy, che potrà intensificarsi nel tempo che intercorre tra una fiera e l’altra”. Filomena Maggino, presidente della Cabina di regia Benessere Italia, nel suo intervento ha ricordato la mission della struttura che dirige: “Proporre una visione condivisa al Paese che metta al centro il benessere del cittadino e sia promossa in maniera sostenibile, con progetti condivisi e diffusi sul territorio”. L’incontro è poi proseguito con la tavola rotonda “Dall’economia lineare all’economia circolare – Il valore dei principi Environmental, Social and Governance ESG”, incentrata su mobilità sostenibile, efficientamento energetico, nuove frontiere di approvvigionamento, B-corp e welfare aziendale, leve finanziarie per lo sviluppo sostenibile.
CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI: NUOVI RIFERIMENTI E LINEE GUIDA
Una sessione di studio e approfondimento, di confronto e analisi, per guidare interpreti tecnici e giuridici sulle ultime novità normative e operative sul tema della classificazione dei rifiuti. L’appuntamento guidato da ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – in collaborazione con il Comitato Tecnico Scientifico della manifestazione, ha fatto luce su uno schema che trova nella recente pubblicazione della Linea guida del Sistema Nazionale Protezione Ambiente e nei recenti studi sulla caratteristica di pericolo HP14 le sue più recenti fonti direttrici. Dopo la sessione introduttiva curata da Valeria Frittelloni, Responsabile del Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare ISPRA, utile a delineare il quadro alla luce della sentenza della Corte di Giustizia europea, che mette al centro il principio di ragionevolezza per definire basi, princìpi e criteri per la valutazione della pericolosità per evitare condotte fraudolente, l’intervento del biologo Andrea Lanz è servito per illustrare i riferimenti della guida SNPA, documento che fornisce criteri tecnici omogenei per l’espletamento della procedura della classificazione dei rifiuti e che fornisce un approccio metodologico basato su schemi procedurali per fasi. In seguito, il focus sul pericolo HP14 dei prodotti tramite test ecotossicologici di Andrea Paina, proposta di studio coordinata con il Ministero dell’Ambiente per definire un metodo che trovi applicazione su scala provinciale, regionale e nazionale. Infine, il tema imballaggi con ARPA Veneto e le procedure di attribuzione delle HP ai rifiuti EER rintracciati presso i centri di raccolta della Regione, il quadro giuridico sulla responsabilità del produttore del rifiuto e del gestore dell’impianto grazie a Andrea Farì dello Studio Legale Ambientalex e le esperienze dei laboratori privati sulla classificazione con l’intervento di Lorenzo Maggi di LabAnalisys, prima delle conclusioni firmate dagli On. Massimo Vittorio Berutti, Chiara Braga e Tullio Patassini della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali.
PER IL RECOVERY FUND PROPOSTE A SOSTEGNO DELLA BIOINDUSTRIA
Quali sono le proposte e le linee di intervento italiane rispetto al Recovery Fund, in tema di bioindustria? Se ne è parlato oggi a Ecomondo Digital Edition durante l’incontro “Flagship Industriali del Cluster Spring” con alcuni dei principali attori del settore. Oggi c’è senz’altro un contesto favorevole agli investimenti green, ma non è scontato l’ottenimento dei fondi UE: occorre la massima serietà nelle proposte che verranno dal nostro Paese. Un quadro generale della bioeconomia italiana è stato dipinto dal professor Fabio Fava, intervenuto in apertura in qualità di membro del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienza della Vita. Nel corso della tavola rotonda online, sono molti i temi di grande attualità che sono stati toccati, come la quantificazione degli investimenti necessari al raggiungimento degli obiettivi UE in tema di recupero dei rifiuti organici, da parte di Massimo Centemero, direttore generale Consorzio Italiano Compostatori. Oggi abbiamo un nuovo sistema industriale, con bel 45 milioni di italiani che fanno la raccolta differenziata, producendo ben 664 gigawatt ora annui di energia elettrica e risparmiando 4,3 milioni di tonnellate di CO2, ma gli obiettivi non sono ancora raggiunti. Per farlo si stimano necessari circa 300 milioni di euro per 5 anni, tra infrastrutture, monitoraggio filiera e comunicazione. Resta, inoltre, un notevole divario nord-sud, anche se il quadro è in notevole miglioramento.
DAL PROGRAMMA LIFE NUOVE RISORSE UE PER IL GREEN DEAL
Un finanziamento di 5,4 miliardi di euro per progetti innovativi che favoriscano la transizione a un’economia pulita, circolare, efficiente dal punto di vista energetico, low carbon e climate resilient, la tutela dell’ambiente e della biodiversità. È quanto prevede il programma LIFE della Commissione Europea per il 2021-2027 in approvazione entro la fine dell’anno. Diverse le novità presentate oggi durante Ecomondo Digital Edition di IEG dall’Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME) della Commissione Europea. Con l’aumento del budget disponibile (nel periodo 2014-2020 ammontava a 3,4 miliardi di Euro) il passaggio a fonti di energia pulita rientra tra i sottoprogrammi di finanziamento con circa 1 mld di fondi destinati (pari al 18% del totale), accanto ai temi Natura e Biodiversità (circa 2,2 mld, il 39,4% del totale), Circular Economy e Qualità della Vita (1,3 mld, ovvero il 24,8% del totale), Mitigazione del clima e adattamento (1 mld). È prevista inoltre l’estensione dei criteri di ammissibilità anche a paesi non membri dell’UE e dell’EFTA.
ITALIA LEADER PER BUONE PRATICHE DI ECONOMIA CIRCOLARE
Il “Ruolo della Piattaforma italiana degli attori dell’economia circolare (ICESP) nella diffusione della conoscenza e delle buone pratiche di economia circolare” è stato un workshop curato dal Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dal prof. Fabio Fava, in collaborazione con ENEA e ICESP. «L’iniziativa ci aiuta a mettere a fuoco i colli di bottiglia per mantenere il primato europeo nel campo dell’economia circolare» ha commentato Francesca Giannotti, Direzione Generale Politiche Industriali, Innovazione e PMI al MISE. Tra i relatori anche la senatrice Patty L’Abbate, che ha sottolineato il ruolo delle buone pratiche nella discussione al Senato della transizione ecologica nel Next Generation EU. E alcune di queste best practice sono state illustrate nel corso dell’incontro.