In attesa di limare un po’ la quota, e nonostante l’uscita di Forlì e di qualche piccola municipalità, i quasi duecento Comuni che controllano l’utility emiliana Hera hanno deciso di blindare per altri sei mesi il controllo del gruppo. Il patto parasociale che controlla attualmente al 51% del capitale è stato rinnovato a scadenza per altri sei mesi. Il blocco di Comuni soci – quelli della Romagna (19,8%), della provincia di Bologna (13,3%), di Modena (9,5%), seguiti da Trieste, Padova, Udine e Ferrara – hanno trovato l’accordo per il rinnovo a breve termine. A marzo-aprile si aprirà un’ampia discussione sull’entità della limatura al controllo di Hera, in ottemperanza alle normative sul controllo degli enti pubblici, in modo che a fine giugno gli azionisti possano arrivare con un accordo comune alla costituzione del nuovo Patto. La riduzione del controllo – si parla già di una discesa al 35% – comporterà una diluizione delle quote dei soci, consentendo ai Comuni interessati di liberare sul mercato milioni di euro in azioni svincolate dal Patto e ad altri di limare solo in parte le rispettive partecipazioni, mantenendo il controllo sul territorio.