Coripet, Consorzio che nell’aprile 2018 ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente il via libera a operare autonomamente nella gestione del riciclo delle bottiglie PET, ha chiuso il 2019 con un numero di adesioni superiori alle aspettative.
L’anno che si è chiuso ha dunque segnato significativi passi in avanti in termini di valore di mercato dei soggetti presenti nel Consorzio. Tra gli altri Coripet ha visto l’ingresso sul fronte delle acque minerali di San Bernardo, Fonti di Vinadio S.p.A. (Acqua Sant’Anna), Fonte Ilaria, Fonti di Posina, Sorgenti Monte Bianco, Santa Vittoria e Sorgente Orticaia. Porte aperte anche a Refresco Italy SpA (uno dei maggiori produttori di bevande analcoliche), Conserve Italia e Latte Maremma.
Afferma Corrado Dentis, Presidente Coripet: “Questi risultati testimoniano che Coripet compie un passo significativo per il raggiungimento dei propri obiettivi che, in linea con quanto stabiliscono le recenti normative europee, sono diretti ad aumentare i livelli di raccolta, recupero e riciclo delle bottiglie e contenitori in PET. La compagine consortile – prosegue Dentis – registra un processo di crescita di rilievo, in quanto con l’ingresso nell’anno appena trascorso di queste grandi realtà industriali, andiamo ad aumentare in maniera consistente la rappresentatività in tema di acque minerali e bevande analcoliche”.
Coripet intende rendere concreto il ciclo “da bottiglia a nuova bottiglia”, e arrivare a raccogliere, riciclare, recuperare il 90% delle bottiglie di plastica PET immesse sul mercato dalle aziende produttrici consorziate. Prima tappa raggiungere, dal primo anno, la quantità obbligatoria per legge, almeno il 60%, attraverso due modalità: da un lato integrandosi nell’attuale sistema di raccolta e selezione tramite accordi con gli operatori del settore e, dall’altro, installando eco-compattatori presso i supermercati o gli altri soggetti interessati. Le bottiglie raccolte con gli eco-compattatori saranno avviate al bottle to bottle grazie ai riciclatori soci in Coripet, tutti in possesso del parere positivo di EFSA per la produzione di RPET idoneo al diretto contatto alimentare.