A una settimana dalla Cop 25, la conferenza Onu sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid, FridayforFuture – il movimento giovanile fondato dall’attivista svedese Greta Thunberg – torna ad alzare la voce, organizzando il quarto sciopero globale per il clima, in programma il 29 novembre. Milioni di persone si riverseranno per le strade di oltre 130 paesi del mondo. Una data scelta non a caso, come spiegato dal comunicato pubblicato da FridayforFuture Italia: “Il nostro intento a livello globale – si legge sul sito – è quello di mettere pressione ai leader politici che si incontreranno in Spagna, affinché prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica”.
Le proteste si concentreranno soprattutto sulle emissioni di C02 nell’atmosfera. L’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM), infatti, di recente ha lanciato l’allarme sulla concentrazione di anidride carbonica, affermando come questa abbia raggiunto un nuovo record nel 2018, 407,8 ppm (parti per milione). “È bene ricordare – ha sottolineato il finlandese Petteri Taalas, segretario generale dell’Omm – che l’ultima volta che nell’atmosfera della Terra è stato riscontrato un tasso di CO2 così elevato, fu tra 3 e 5 milioni di anni fa. Quando la temperatura media globale era di 2-3 gradi più alta rispetto a quella di oggi. E il livello dei mari era superiore di 10-20 metri”.
Dopo il successo degli scioperi del 15 marzo, del 24 maggio e del 20-27 settembre, in occasione della Climate action week, anche in questo caso è facile prevedere che la manifestazione sarà molto partecipata. L’emergenza che si è creata nelle ultime settimane a Venezia, messa in ginocchio dall’ alta marea, ha contribuito ad accendere ancora di più l’interesse sulla questione nel nostro Paese.