Tecme Ete scalda l’acqua col metano

 

La ditta Tecme Ete s.r.l. è da 25 anni sul mercato delle attrezzature per il lavaggio dei contenitori di rifiuti di solidi urbani: un quarto di secolo durante il quale ha costruito più di 500 macchine distribuite in Europa, anche dell’Est, America Latina e Medio Oriente. Nordeuropei, e affidabilissimi, sono gli standard di progettazione.

I materiali utilizzati per la costruzione, i componenti di alta qualità impiegati e la collaborazione con i clienti e utenti consentono all’azienda di produrre e sviluppare macchine che si rivelano un investimento altamente produttivo e di lunga durata. Grazie ai numerosi contatti con i mercati esteri, negli ultimi anni l’azienda ha compreso il grande interesse per i veicoli a gas naturale (Metano GNC), ed ha iniziato ad investire molto nel settore, adattando le proprie attrezzature ai telai GNC sia a carico posteriore che a carico laterale.

Dall’estero, infatti, arrivano continuamente notizie che indicano che nelle grandi metropoli il diesel verrà bandito, ed in alcune la decisione è già stata presa. L’elettrico sembra essere una via futuribile ma ha un alto costo e tuttora poca penetrazione nel mercato e disponibilità di veicoli. Nel settore del lavaggio, poi, si presenta un altro problema: scaldare l’acqua usata per il lavaggio è importante per avere una maggior qualità di lavaggio con minor consumo di acqua. Farlo elettricamente causerebbe problemi di autonomia e alcuni limiti tecnici non sono facilmente superabili. Storicamente nei lavacassonetti si sono sempre usate caldaie a gasolio, ma ovviamente avrebbe poco senso utilizzare il metano per movimentare la macchina e il diesel per scaldare l’acqua; dal punto di vista ecologico non avrebbe alcuna logica. L’idea quindi è molto semplice: usare il metano anche per scaldare l’acqua nei mezzi mobili.

Tecme nel corso di questo 2017 si è dedicata ad implementare questa tecnologia nei propri mezzi, superando problemi non banali come la gestione dell’alimentazione delle caldaie che non deve disturbare l’alimentazione del motore a combustione interna, il lungo ciclo di preriscaldo della caldaia a GNC, che non deve allungare il tempo ciclo della macchina, la ricerca di riduttori di pressione adeguati e, non ultimo, il rischio di congelamento dei riduttori.

www.tecme.eu/it