Il 6 febbraio la Commissione ha adottato lo strumento per il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali – una novità per migliorare l’attuazione sia della politica ambientale dell’UE che delle norme stabilite di comune accordo, che inaugura così una nuova procedura.
La Commissione, insieme agli Stati membri, affronterà le cause alla radice delle carenze di attuazione e troverà soluzioni, prima che i problemi diventino urgenti. La piena attuazione della legislazione ambientale UE potrebbe farci risparmiare ogni anno 50 miliardi di euro di costi sanitari e costi diretti per l’ambiente. Il pacchetto comprende: 28 relazioni per paese che mappano – a livello nazionale – punti di forza, debolezze e opportunità; una comunicazione che riassume le conclusioni programmatiche delle relazioni per paese e prende in esame le tendenze comuni riguardanti la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti e l’economia circolare, la qualità dell’acqua e la salvaguardia della natura e della biodiversità; e raccomandazioni su come ottenere miglioramenti destinate a tutti gli Stati membri.
La revisione evidenzia che nel settore della gestione dei rifiuti, la prevenzione resta una sfida importante per tutti gli Stati membri; sei di loro, inoltre, non sono riusciti a limitare la messa in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili. La piena conformità con la politica dell’UE in materia di rifiuti entro il 2020 potrebbe creare 400 000 nuovi posti di lavoro. Il lancio del pacchetto sul riesame dell’attuazione delle politiche ambientali sarà seguito da discussioni con ciascuno Stato membro, dal lancio di uno strumento orizzontale peer-to-peer che consenta agli Stati membri di aiutarsi a vicenda scambiandosi conoscenze ed esperienze, e da dibattiti politici nell’ ambito del Consiglio «Ambiente».