Dagli imballaggi agli organici, dal legno ai pneumatici l’Italia del riciclo continua a crescere. E’ quanto emerge dal rapporto L’Italia del riciclo, presentato a Roma, lo scorso 13 dicembre, promosso e realizzato da FISE Unire e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
L’incremento si registra in tutte le filiere con punte di eccellenza toccate dalla carta 80%, alluminio 74%, vetro 70% e negli imballaggi dove l’aumento, seppur contenuto entro il 5%, conferma, pur in un momento di crisi quale è quello che stiamo vivendo, come vengono avviati al recupero quantità sempre crescenti di rifiuti: 8,2 milioni di tonnellate contro le 7,78 del 2014 e le 7,6 del 2013.
Ad oggi le nostre imprese riescono a registrare livelli di eccellenza in Europa con il riciclo del 72% dei rifiuti speciali mentre non si registrano gli stessi dati nel riciclo dei rifiuti urbani. E’ tempo infatti, di imporci un ulteriore passo avanti anche perché, nonostante i dati presentino un incremento della raccolta differenziata, mezza Italia ancora arranca nell’ organizzazione della raccolta con regioni, come la Sicilia, che ancora è solo agli inizi. Ma questo non è l’unico problema, perché la criticità sta anche in un quadro normativo ancora non stabile che impedisce alle aziende di fare programmazioni ed investimenti. Comunque gli obiettivi dettati dalla direttiva del 2008 sono stati raggiunti, nelle diverse filiere del riciclo, anzi sono stati ampiamente superati. Ora i nuovi rappresentano una bella sfida in particolare per ciò che concerne le plastiche, settore che seppur presenta un trend in crescita esprime sempre la criticità per alcune plastiche difficili da riciclare.
Quest’anno la presentazione di questo studio coincide con un periodo di transizione. Il 2017 sarà infatti un anno di passaggio verso il nuovo pacchetto di direttive europee che ci dirigono verso l’economia circolare. Il rapporto 2016 è particolarmente ricco di dati, perché analizza ben 16 filiere di rifiuti delineando così un quadro preciso dello sviluppo in atto e delle problematiche ancora aperte. Ciò che emerge è il dato di un’Italia che sta procedendo bene con filiere di riciclo di buon livello che le permetteranno di entrare di buon passo nell’ economia circolare, nonostante alcuni punti di difficoltà che ancora restano. Economia circolare che per il nostro Paese rappresenta sicuramente un’occasione di nuovo sviluppo per il settore e un’opportunità per l’intero sistema paese. Bisogna ora iniziare a lavorare sulla revisione dei capitolati di appalto pubblici sulla base della nuova normativa europea che non distingue più tra aggregati in base all’ origine ma in base alle loro caratteristiche e quindi promuove i prodotti derivati dal riciclo.
Schede di sintesi del rapporto
Foto tratta da Ricicla News