A partire da oggi 1° giugno, per due settimane, UNI sottopone all’inchiesta pubblica preliminare un progetto per lo studio di una norma sui Waste Visual Elements, ossia gli elementi visivi identificativi dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti. Questa fase del processo normativo permette di verificare il reale interesse del mercato (utilizzatori, operatori del settore e autorità) su questo argomento al fine di completare in maniera utile ed efficace i lavori di normazione.
Lo scopo della futura norma UNI è quello di facilitare e rendere univoca l’identificazione dei contenitori dedicati alla raccolta dei rifiuti al fine di migliorare la raccolta differenziata delle diverse tipologie di rifiuto urbano.
La norma intende definire i colori e gli ulteriori elementi di identificazione visiva per facilitare il riconoscimento del cassonetto giusto nel quale riporre la specifica tipologia dei propri rifiuti. In questo modo, grazie alla unificazione di forme, colori, scritte e icone, i cittadini potranno andare “a colpo sicuro” ovunque si trovino.
La raccolta differenziata non riguarda infatti solo i cittadini che vivono in una determinata città, ma anche tutte le persone che viaggiano per motivi diversi e che dovrebbero trovare in ogni luogo gli stessi elementi visivi che caratterizzano i contenitori per la raccolta di rifiuti ai quali sono abituati.
In questo momento in Italia i Comuni possono decidere autonomamente come organizzare la raccolta differenziata: a Milano, a Napoli e a Roma -tanto per fare un esempio- i colori dei cassonetti per raccogliere lo stesso tipo di rifiuto differiscono tra loro creando un caos multicromatico che mette in difficoltà le persone e penalizza -al tempo stesso- l’efficacia della raccolta differenziata.
“La Direttiva europea 2008/98/CE e le leggi vigenti -spiega Giovanni Bragadina (delegato italiano ai lavori tecnici europei del CEN e membro del gruppo di lavoro ‘Attrezzature e macchine per la raccolta dei rifiuti’ della Commissione Ambiente UNI)- impongono di raggiungere il 65% di raccolta differenziata e il 50% di reale avvio a recupero. Tali obiettivi hanno bisogno anche del sostegno di norme tecniche che aiutino a uniformare le attrezzature a favore del corretto utilizzo da parte del cittadino, del turista e degli operatori del settore della raccolta dei rifiuti urbani. Il progetto di norma -prosegue Bragadina- prevede infatti l’utilizzo di adesivi e di pannelli con colori e grafiche che caratterizzano ogni tipologia di rifiuto”
Ricordiamo che fino al 15 giugno 2016 (data di scadenza della fase di inchiesta) sarà possibile inoltrare i propri commenti tramite la banca dati UNI sui progetti in inchiesta pubblica preliminare all’indirizzo: bit.ly/1q4RDor (inserendo il codice progetto UNI1601559 nella maschera di ricerca).
Fonte: UNI Area Comunicazione