Secondo l’ultimo Rapporto Nazionale Pesticidi nelle acque pubblicato dall’Ispra (edizione 2016, ma riferita al biennio 2013-14), in Italia quasi il 65% delle acque superficiali (precisamente il 64% dei 1.284 punti monitorati, con una crescita nell’ordine dei 7 dal 2012), è contaminato dai pesticidi. Se poi ci si sposta a indagare quelle sotterranee, il dato è del 32% su un totale dei 2.463 punti studiati (erano il 31% nel 2012). Insomma, un campione superficiale su cinque in Italia non è solo contaminato, ma supera anche il livello di qualità ambientale. L’inquinamento è più diffuso nella pianura padano-veneta, anche perché lì sono più frequenti i monitoraggi. Fra le sostanze rilevate più spesso c’è il glifosato, insieme al suo prodotto di decadimento, l’Ampa. Si tenga presente che, ogni anno, circa 130mila tonnellate di prodotti fitosanitari vengono utilizzate in Italia, oltre ai biocidi, su cui si hanno minori informazioni.