Alcuni centri urbani stanno lavorando sodo per ridurre il loro impatto ambientale. HalfPrice.com.au ha stilato una classifica delle 10 città a più alta efficienza energetica a livello mondiale:
REYKJAVIK (ISLANDA). Per fornire energia elettrica, calore e acqua calda ai suoi 120.000 cittadini, la città sfrutta l’energia idroelettrica e geotermica. A metà del 2000 la città ha inoltre cominciato a sostituire i vecchi mezzi pubblici con bus a idrogeno. La città vorrebbe eliminare totalmente la dipendenza da combustibili fossili entro il 2050.
PORTLAND (USA.). Portland ha una cittadinanza eco-consapevole che utilizza ampiamente le biciclette per spostarsi. Inoltre, la città ha deciso di sostituire la vecchia illuminazione cittadina con lampade a Led, così da ridurne l’impatto ambientale. Per il futuro la città si augura di dipendere al 100% da fonti rinnovabili.
VANCOUVER (CANADA). Vancouver è stata nominata la città più verde del Canada: il suo traguardo è di arrivare entro il 2020 a diventare il centro urbano con gli standard di sostenibilità più elevati al mondo. Da poco ha varato il teleriscaldamento in un quartiere, Southeast False Creek. Ha un vantaggio rispetto ad altri rivali che vogliono tagliare il traguardo di ecocittà: ottiene il 90% del suo fabbisogno dall’energia idroelettrica.
COPENHAGEN (DANIMARCA). Oltre ad essere famosa per le sue piste ciclabili, la capitale danese punta in alto: entro il 2025 punta a diventare la prima città indipendente dal petrolio. Per contribuire a raggiungere l’obiettivo del 2025, Copenaghen passa per i tetti, rendendo obbligatoria la realizzazione di tetti verdi in cima agli edifici che dovranno assorbire almeno il 50%-80% delle precipitazioni; avere effetto isolante per l’edificio; contribuire alla diminuzione delle temperature in città; raddoppiare la vita del tetto stesso proteggendolo dai raggi UV.
SAN FRANCISCO (USA). Oltre a riciclare 3/4 dei rifiuti prodotti dai suoi 840.000 residenti, la città di San Francisco è leader nel mondo per l’utilizzo di macchine elettriche. Di recente la città ha approvato un piano da 100 milioni di dollari per finanziare il solare, l’efficienza energetica e turbine eoliche per le strutture pubbliche.
OSLO (NORVEGIA). Ben l’80% dei sistemi di riscaldamento della capitale norvegese sono alimentati energia rinnovabile, mentre molti utilizzano bio-metano, ricavato dai rifiuti cittadini. Oslo ha inoltre installato un sistema di luci intelligente, capace di modularsi a seconda del tempo e delle condizioni del traffico. Entro il 2030, la città spera di ridurre le proprie emissioni del 50%, mentre entro il 2050 la speranza è quella di far diventare l’intera nazione carbon neutral.
LONDRA (GRAN BRETAGNA). Per ridurre le emissioni di carbonio, la città di Londra ha deciso che i proprietari delle auto dai consumi elevati di carburante dovranno pagare 25 sterline (circa 37 euro) al giorno per circolare nella parte centrale della città. Per il futuro, la capitale britannica spera di riuscire a tagliare del 60% le emissioni di CO2.
BOSTON (USA). Nel 2013, la città di Boston ha emanato il Building Energy Reporting and Disclosure Ordinance (BERDO), ordinanza che richiede agli edifici di grandi e medie dimensioni di segnalare il loro utilizzo annuale di energia e acqua. Il motivo di questa ordinanza risiede nella volontà dell’amministrazione cittadina di ridurre la domanda di elettricità di 200 MW entro il 2017.
MALMO (SVEZIA). Da città industriale in decadenza a smart city: è il caso di Malmo, che sta vivendo una nuova primavera grazie a un processo di riqualificazione urbana basato su aree verdi, rinnovabili, efficienza energetica, architettura sostenibile e trasporti alternativi. Mentre diversi quartieri hanno attraversato o stanno attraversando un processo di trasformazione sostenibile, altri progetti riguardano la gestione dei rifiuti, la digitalizzazione dei servizi e la limitazione dei consumi energetici. In città si trova anche il più grande impianto eolico di tutta la Svezia: 48 turbine che, con i loro 110 MW, alimentano circa 60.000 abitazioni. E per il 2030 la città si pone l’ambizioso obiettivo di toccare quota 100% dell’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.
NEW YORK (USA). Più di 400.000 tonnellate di rifiuti al giorno, 7.000 operatori e una flotta di più di 2.500 camion. New York, si trova ad affrontare un duro compito: quello di raddoppiare la percentuale di rifiuti riciclati entro il 2017. E’ la città che negli Stati Uniti produce più rifiuti: 2,5 chilogrammi a persona, ogni giorno, contro i due nel resto del Paese. L’impegno delle autorità è di raddoppiare dal 15% al 30% la frazione riciclata, entro il 2017, delle 11.200 tonnellate di spazzatura raccolte ogni giorno dagli operatori municipali, senza considerare i rifiuti organici; devono poi essere aggiunte le 29.00 tonnellate raccolte dalle aziende private.