Trattamento dei RAEE: è stato presentato il 5 febbraio scorso, nella sede della Giunta della Regione Toscana, l’innovativo impianto che il Gruppo Iren realizzerà in Valdarno, in provincia di Arezzo: si tratta del primo progetto in Italia per l’estrazione di metalli preziosi da schede elettroniche che utilizza un processo idrometallurgico a ridotto impatto ambientale.
L’impianto, che ha ricevuto l’autorizzazione della Regione Toscana a fine 2023, verrà realizzato all’interno di un polo dedicato all’economia circolare che Iren svilupperà nel comune di Terranuova Bracciolini: una collocazione geografica che, oltre a permettere uno sviluppo dell’area, faciliterà inoltre possibili sinergie industriali con l’importante distretto orafo aretino. In questi giorni sono stati avviati i lavori di adeguamento del capannone che ospiterà l’impianto ed entro la fine dell’anno verranno portate a regime le attività.
La tecnologia applicata, sviluppata dai partner progettuali di Iren, Osai Green Tech e BTT Italia, permetterà l’estrazione, la selezione e il recupero dei metalli preziosi e delle materie prime rare presenti all’interno di schede elettroniche RAEE, tra i quali oro, argento, palladio e rame, unendo elevati livelli di efficienza e bassi impatti ambientali. All’interno dell’impianto, che a regime avrà una capacità di trattamento di oltre 300 tonnellate di schede elettroniche all’anno, i componenti verranno sottoposti a un processo idrometallurgico che permette la separazione e l’affinazione dei metalli preziosi.
Dall’impianto usciranno, ogni anno, oltre 200 kg di oro e altrettanti di argento indirizzati all’industria orafa del territorio, oltre a rame e palladio materiali fondamentali per l’industria italiana e spesso di critico approvvigionamento. L’impianto di Terranuova Bracciolini rappresenta un unicum a livello italiano ed è un perfetto esempio di best practice per la transizione ecologica: il trattamento dei RAEE che verrà applicato permette infatti di ridurre il consumo energetico e di produrre una quantità di CO2 venti volte inferiore a quella prodotta nei processi estrattivi tradizionali. La realizzazione dell’impianto, che si estenderà su una superficie di 2500 mq, prevede un investimento di circa 5 milioni di euro.
“Questo progetto testimonia l’impegno del Gruppo Iren nel campo dell’economia circolare e, in particolare, nella filiera legata al recupero di metalli preziosi e materie prime critiche dai RAEE – commenta Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente -. Un impianto che rappresenta un’eccellenza nazionale, non solo sul piano dell’innovazione tecnologica, ma anche dell’integrazione con il territorio, resa possibile da un dialogo positivo con gli stakeholder. Il progetto permette inoltre di sviluppare una filiera strategica, valorizzando un tipo di rifiuto che oggi, per oltre il 90%, viene avviato a recupero all’estero, e utilizzando principalmente tecnologie di incenerimento. Un tassello significativo della strategia di investimento Iren, che in Toscana vede un focus particolare nello sviluppo della dotazione impiantistica, con due importanti progetti di poli integrati dedicati al ciclo integrato dei rifiuti, in Valdarno e a Scarlino”.