Batterie: il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio, il 14 giugno scorso, per rivedere le norme dell’UE sulle batterie e tenere conto degli sviluppi tecnologici e delle sfide future.
Le norme concordate riguarderanno l’intero ciclo di vita, e si applicheranno a tutti i tipi venduti nell’UE: batterie portatili, SLI (che forniscono energia per l’avviamento, l’illuminazione o l’accensione dei veicoli), per mezzi di trasporto (LMT) (che forniscono energia per la trazione a veicoli su ruote come scooter elettrici e biciclette), per veicoli elettrici (EV) e industriali.
Più facili da rimuovere e sostituire, consumatori meglio informati
I negoziatori hanno concordato requisiti più rigorosi per renderle più sostenibili, performanti e durevoli. Secondo l’accordo, una dichiarazione e un’etichetta sull’impronta di carbonio saranno obbligatorie per le batterie EV, LMT e le industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2kWh.
Tre anni e mezzo dopo l’entrata in vigore della normativa, le batterie portatili negli apparecchi devono essere progettate in modo che i consumatori possano rimuoverle e sostituirle facilmente da soli.
Per informare meglio i consumatori, riporteranno etichette e codici QR con informazioni relative alla loro capacità, prestazioni, durata, composizione chimica, nonché il simbolo della “raccolta differenziata”. Anche le LMT, le industriali con una capacità superiore a 2 kWh e quelle dei veicoli elettrici dovranno disporre di un “passaporto digitale della batteria” che includa informazioni sul modello, nonché informazioni specifiche sulla singola batteria e sul suo utilizzo.
Introduzione della politica di due diligence per il settore
Secondo l’accordo, tutti gli operatori economici che immettono batterie sul mercato dell’UE, ad eccezione delle PMI, saranno tenuti a sviluppare e attuare una cosiddetta “politica di due diligence”, coerente con gli standard internazionali, per affrontare i rischi sociali e ambientali legati alla approvvigionamento, trasformazione e commercializzazione di materie prime e materie prime secondarie.
Altre misure previste dal regolamento:
- Gli obiettivi di raccolta sono fissati al 45% entro il 2023, al 63% entro il 2027 e al 73% entro il 2030 per le batterie portatili, e al 51% entro il 2028 e al 61% entro il 2031 per le batterie LMT;
- I livelli minimi di cobalto recuperato (16%), piombo (85%), litio (6%) e nichel (6%) dai rifiuti di produzione e di consumo devono essere riutilizzati nelle nuove batterie;
- Tutti i rifiuti di LMT, EV, SLI e batterie industriali devono essere raccolti gratuitamente per gli utenti finali, indipendentemente dalla loro natura, composizione chimica, condizione, marca o origine;
- Entro il 31 dicembre 2030 la Commissione valuterà se eliminare gradualmente l’uso di batterie portatili non ricaricabili di uso generale.